Il concetto di guida autonoma si riferisce a veicoli in grado di guidare “da soli”, senza l’intervento del conducente. Perché questo avvenga, è necessario che l’auto sia dotata di un sistema in grado di rilevare le caratteristiche dell’ambiente in cui si muove, come il fondo stradale, la segnaletica, le condizioni meteorologiche ed eventuali ostacoli che potrebbe incontrare lungo il tragitto. Le auto a guida autonoma sono già realtà, ma le normative per regolarne l’utilizzo non corrono alla stessa velocità della tecnologia, quindi dovremo aspettare ancora un po’ prima di vederle in azione su strada.
Funzionamento del sistema di guida autonoma
Per poter interpretare correttamente i segnali che ricevono dall’ambiente, le auto a guida autonoma devono essere equipaggiate con sistemi all’avanguardia, come radar, sistema GPS, lidar, GNSS e un sistema di visione artificiale. I dati ricevuti sono interpretati da sofisticati sistemi di controllo che, oltre ad evitare eventuali ostacoli, individuano la segnaletica e i percorsi più adatti. L’elaborazione costante delle informazioni serve anche ad aggiornare le mappe.
Classificazione delle auto a guida autonoma
Come abbiamo già detto, le auto a guida autonoma non circolano ancora liberamente. Tuttavia, le case automobilistiche continuano a sviluppare prototipi e software e hanno già condotto test su strada. SAE International, l’ente di normazione del settore automobilistico, ha già provveduto a classificare le auto a guida autonoma, individuando 6 livelli, basati sul grado di intervento da parte del conducente:
- Livello 0: auto senza autonomia;
- Livello 1: auto con assistenza alla guida;
- Livello 2: auto ad automazione parziale;
- Livello 3: auto ad automazione condizionata;
- Livello 4: auto ad alta automazione;
- Livello 5: auto ad automazione completa.
I primi tre livelli prevedono l’intervento umano, da un coinvolgimento minimo, fino a un controllo progressivo da parte della vettura, che assiste il conducente inizialmente con segnali acustici e visivi coadiuvati da sistemi elettronici, fino a interventi più “invasivi”, ad esempio sulla frenata e sull’accelerazione.
Nei livelli 3 e 4 la situazione si capovolge: il controllo da parte del conducente diminuisce progressivamente, poiché l’auto è perfettamente in grado di gestire autonomamente la guida. L’intervento umano è limitato a situazioni potenzialmente pericolose rilevate dal sistema o qualora il pilota decidesse di riprendere il controllo della vettura. Il livello 5 non richiede l’ausilio del conducente.
Vantaggi e svantaggi
Tutti i progressi nel settore automobilistico hanno sempre come obiettivo ultimo la sicurezza. Lo sviluppo e la ricerca orientati alla produzione di auto a guida autonoma si inseriscono in un programma ad ampio spettro, volto non solo a tutelare la sicurezza di conducenti e passeggeri diminuendo gli incidenti stradali, ma anche a ridurre il traffico e le emissioni di CO2, a favorire la mobilità di soggetti disabili e persone anziane e a potenziare i servizi di car sharing.
L’altra faccia della medaglia però segnala la carenza di una legislazione ad hoc. Trattandosi di veicoli altamente sofisticati, le auto a guida autonoma non saranno commercializzate a un prezzo vantaggioso. I software, inoltre, sono estremamente sensibili e potrebbero risentire delle condizioni atmosferiche avverse, rendendo ingovernabile l’auto a scapito della sicurezza. Infine, potrebbero essere hackerati, mettendo in pericolo l’incolumità di conducente e passeggeri.