Il motore è una componente molto importante della vettura; la sua regolare manutenzione è fondamentale per mantenerlo efficiente e per preservare le altri componenti dell’auto, nonché la sicurezza. Una tecnica utilizzata per garantire una prestazione eccellente a lungo termine è la decarbonizzazione del motore, nota anche come pulizia con idrogeno. Vediamo in dettaglio in che cosa consiste e quando va effettuata.
Motori a combustione
Il motore a combustione interna, detto anche endotermico, funziona essenzialmente grazie a una reazione chimica tra un combustibile (gasolio, benzina, cherosene, ecc…) e un comburente, ovvero l’aria. Nel tempo, il combustibile, a causa di una combustione incompleta, deposita dei residui carboniosi all’interno del motore e nelle varie componenti. Questi depositi peggiorano le prestazioni del motore e si traducono in un aumento dei consumi, delle emissioni e dei costi per la manutenzione e l’eventuale riparazione di guasti. Tutto questo è evitabile con controlli regolari e ricorrendo alla decarbonizzazione del motore.
La tecnica di decarbonizzazione del motore
La decarbonizzazione del motore viene anche definita pulizia con idrogeno poiché sfrutta il processo dell’elettrolisi dell’acqua. Questa procedura genera ossidrogeno, un gas composto di ossigeno e idrogeno, che viene utilizzato per la decarbonizzazione vera e propria.
L’ossidrogeno viene iniettato nel collettore di aspirazione a motore acceso fino a raggiungere la camera di combustione. L’alta temperatura all’interno della camera trasforma questo gas in vapore acqueo ad alta pressione, in grado di sciogliere le incrostazioni che derivano dai residui carboniosi, che verranno espulsi dai gas di scarico e raccolti in un filtro. Al fine di evitare un accumulo dei residui nel filtro antiparticolato è opportuno effettuare una prova su strada. Dal momento che la decarbonizzazione del motore prevede alte temperature, occorre verificare il corretto funzionamento dell’impianto di raffreddamento.
Questa tecnica richiede un intervento di circa un’ora, non si avvale di prodotti chimici e non presuppone lo smontaggio delle parti interne del motore durante il processo di pulizia. È consigliabile effettuare la decarbonizzazione ogni 20 mila km circa e almeno una volta all’anno, così come è necessario agire tempestivamente in caso di fuoriuscita di fumo nero dal tubo di scappamento, di perdita di potenza del motore o di un aumento anomalo dei consumi.
Vantaggi e svantaggi della decarbonizzazione del motore
La decarbonizzazione del motore apporta benefici all’auto e all’ambiente. Un motore sano e con prestazioni eccellenti preserva l’auto da rotture e da spese impreviste per la riparazione o la sostituzione, garantisce la sicurezza su strada e contribuisce a ridurre consumi ed emissioni nocive. I costi della decarbonizzazione del motore si aggirano intorno a un centinaio di euro, un vero e proprio investimento, se si pensa a quanto potrebbero costare la riparazione o la sostituzione derivanti da guasti.
È opportuno affidarsi a un centro specializzato e certificato. Personale non competente, non in grado di gestire l’idrogeno, potrebbe causare più danni che benefici all’auto e macchinari non efficienti potrebbero utilizzare una quantità eccessiva di gas, aumentando così i residui e l’intasamento.