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Come funziona l’alternatore dell’auto?

Comunicazione Opisto

09/08/2022

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La tua auto è la combinazione di diverse componenti, meccaniche ed elettriche, che agiscono in sincrono per farla funzionare alla perfezione. L’alternatore è una di queste; si tratta di un generatore di corrente, che converte l’energia meccanica prodotta che proviene dal motore in energia elettrica, a supporto della batteria, come enunciato dai principi della legge di Faraday, che sfruttano il fenomeno dell’induzione elettromagnetica. Vediamo insieme come è strutturato, come funziona, a cosa serve e quali problemi possono insorgere in caso di malfunzionamento.

Alternatore dell’Auto

Nomenclatura

Sapere come è formato un alternatore potrà esserti utili in caso di insorgenza di problemi.

L’alternatore si compone dello statore, che è la parte fissa, e del rotore, l’elemento mobile. Quest’ultimo ruota all’interno dello statore, elemento di forma cilindrica, e tramite una cinghia che aziona il rotore, è in collegamento con il volano. Di solito è a forma di stella.

I conduttori elettrici all’interno di queste due componenti formano due circuiti separati. Il circuito localizzato sul rotore genera il campo magnetico, mentre quello posizionato sullo statore ospita la forza elettromotrice. L’efficienza di un alternatore si attesta intorno all’80%. Questo significa che l’assorbimento di potenza di un kW del motore produce 0,8 kW di elettricità; un motore richiede 12,2 V per essere avviato.

Funzionamento dell’alternatore

L’alternatore funziona solo a motore acceso. Ed è proprio dal motore che parte tutto. La cinghia sostiene il motore nel trasferimento al rotore dell’energia necessaria a garantirgli il movimento che, a sua volta, genera una forza elettromotrice e un campo elettromagnetico che producono l’energia per far funzionare l’auto.

Dall’attività dell’alternatore proviene una corrente alternata. Questa corrente si trasforma poi in continua e questo flusso alimenta la batteria e permette ai circuiti di funzionare e l’accensione del motorino d’avviamento. Il regolatore adatta la tensione dell’alternatore alla richiesta di tutti i dispositivi dell’impianto, sia elettrici, sia elettronici, garantendone il funzionamento, dal motorino di avviamento alle luci, senza tralasciare i sistemi di sicurezza, come Abs ed Esp. È facile comprendere l’importanza della manutenzione di questa componente e quindi la necessità di effettuare controlli a intervalli di 150 mila chilometri. Se l’alternatore non funziona, la batteria non si ricarica.

Ogni alternatore è provvisto di un’etichetta che riporta i dati tecnici come modello, senso di rotazione, tensione erogata; corrente al regime di minimo e corrente nominale al regime nominale dell’alternatore. L’alternatore è presente anche nelle auto mild hybrid.

Problemi all’alternatore

Ormai è chiaro che se l’alternatore non funziona, purtroppo resti a piedi. Ma come puoi capire in anticipo se inizia a dare qualche segnale di avvertimento e non lasciarti così cogliere impreparato?

Tieni sempre d’occhio la spia della batteria sul cruscotto! Se è accesa, qualcosa non va e non riguarda necessariamente la batteria.

Altri segnali da non sottovalutare sono, ad esempio, la batteria che si scarica completamente e quindi noterai un’intensità minore di fari e frecce e delle spie sul cruscotto, così come l’accensione della spia della batteria quando acceleri. Può anche verificarsi un’alterata stabilizzazione dell’energia che danneggia le componenti della macchina. 

Ovviamente non indugiare e rivolgiti subito a un professionista.

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