Aquaplaning è una parola inglese che significa letteralmente “planare sull’acqua” e indica precisamente il galleggiamento del veicolo sullo strato d’acqua che ricopre la carreggiata. L’auto scivola senza controllo e perde aderenza al manto stradale. Se siete appassionati di sport motoristici, avete probabilmente assistito a qualche episodio di aquaplaning in TV, e avrete potuto notare che, nel momento in cui la vettura inizia a scivolare e va fuori controllo, il pilota diventa impotente.
Cos’è l’aquaplaning
L’aquaplaning è un fenomeno che si verifica solitamente in presenza di pioggia, poiché la quantità d’acqua che si accumula sul fondo non viene drenata e fa sì che le ruote non siano più a contatto con quest’ultimo. L’elevata velocità del veicolo accumula l’acqua e non la disperde; la quantità che va accumulandosi genera pressione allo pneumatico e il galleggiamento della vettura, con conseguente slittamento.
Oltre all’accumulo di acqua piovana sul manto stradale, anche altri fattori concorrono a causare questo evento pericoloso:
- L’elevata velocità di marcia;
- La quantità e la composizione dell’acqua presente sul fondo stradale;
- Le condizioni, la pressione e le dimensioni degli pneumatici;
- Condizioni e tipologia del fondo stradale;
- Il peso del veicolo;
- Il profilo e la profondità del battistrada.
Nel momento in cui l’auto perde aderenza, il pilota sentirà gli pneumatici girare a vuoto. Il veicolo inizierà a sbandare a destra o sinistra, a seconda che siano gli pneumatici anteriori o posteriori a perdere il contatto con il manto stradale. Se tutti gli pneumatici perderanno aderenza, la vettura sbanda seguendo una linea retta. In ogni caso, il pilota non sarà né in grado di sterzare, né di frenare, con conseguenti rischi per la propria incolumità, quella di eventuali passeggeri e degli altri veicoli che si trovano a transitare nello stesso momento.
Come evitare l’aquaplaning
Sarà scontato, ma la prudenza alla guida non è mai troppa! In presenza di pioggia e di asfalto bagnato, la prima precauzione da prendere è ridurre la velocità di almeno 20 km/h.
Un altro aspetto, spesso sottovalutato, sono le condizioni degli pneumatici e del battistrada. Gli pneumatici devono essere sottoposti a controlli regolari per verificarne l’usura e la pressione. Un valore della pressione troppo basso ne limita la performance, a svantaggio dell’affidabilità. Allo stesso modo, uno pneumatico usurato, con un battistrada dai profili estremamente consumati, contribuirà a trattenere l’acqua che si è accumulata sul fondo stradale, anziché disperderla. Per garantire la sicurezza, l’altezza del battistrada non deve mai essere inferiore e 4 mm.
Un altro accorgimento consiste nell’evitare le pozzanghere (è difficile intuirne la profondità) e i solchi della carreggiata.
Se nonostante tutte le precauzioni incorrete nell’aquaplaning, mantenete la calma! Abbiamo già detto che è impossibile tentare di frenare o sterzare un’auto fuori controllo. È preferibile togliere il piede dall’acceleratore, in modo che il veicolo rallenti e gli pneumatici recuperino gradualmente il contatto con il fondo stradale. Quando l’auto avrà recuperato l’aderenza, potrete riprendere il controllo della vettura e la direzione di marcia, seguendo ogni accorgimento utile a evitare che l’evento si ripeta. E non dimenticate di controllare il meteo!